Una sera a teatro

I regali più belli sono quelli che non ti aspetti e che ti fanno veramente piacere. Io credo di essere una persona difficile in fatto di regali. La maggior parte delle cose che mi regalano non mi piacciono e spesso preferisco farli, piuttosto che riceverli.

Era da molto che Mixer non mi faceva un regalo che mi piacesse davvero.
Era da molto che non uscivamo insieme la sera da soli. Parlo di anni, non di mesi.
Era da molto che non sentivo quella leggerezza che viene dal non avere responsabilità, che viene dal dire “stasera faccio quello che mi va”.

Quando i miei genitori parlavano di sacrifici, non riuscivo a capire quanto di noi stessi si può e si riesce a sacrificare per i figli. Lo capisci solo quando recuperi quella parte di te stessa che hai sommerso in qualche cassetto, aspettando tempi migliori per rispolverarla.

Stasera l’ho rispolverata.

Ho sentito ancora quella legerezza di entrare in un bar e sentirmi dire “Ragazzi a quest’ora, in questa zona, i panini non li fa più nessuno”
Ragaaazzi?!
Allora le notti insonni, la stanchezza non hanno poi lasciato tutti questi segni sul nostro viso! Siamo ancora quelli che eravamo un tempo!

Ho sentito la leggerezza di poter affidare i miei figli a mia madre, sapendo che se la sarebbe cavata egregiamente, sapendo di poter contare ancora una volta su di lei.
Allora i nostri diverbi e gli sforzi che facciamo per andare d’accordo servono a farmi stare più tranquilla, anche quando mi sembra che lei mi tolga, in parte, la serenità.

Ho sentito la leggerezza di passare una serata con mio marito, di mangiare un panino (orrendo) comprato al supermercato di fianco al teatro, mangiato in piedi, al freddo, usando come tavolino la ringhiera di un benzianaio e ridere con lui per l’assurdità della situazione.

Ho sentito ancora quella legerezza che ti fa ridere di gusto, che ti fa ammirare il bello del teatro, che ti fa rivivere emozioni passate, di quando io il corso di recitazione lo frequentavo.
Allora penso di non aver perso del tutto quella capacità di ridere, di sentire e di percepire il bello delle cose.

Lo spettacolo era “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, rivisitato dalla compagnia teatrale Quelli di Grock. E’ stato bellissimo! Una miscela di emozioni in cui si alternavano momenti più intensi a grasse risate. Le tre vie di narrazione sapientemente miscelate tra la lirica degli innamorati, il mondo di Oberon e Titania con danze e suoni tribali e la comicità dei teatranti che ci ha fatto ridere di gusto. Più di due ore di spettacolo trascorse piacevolmente e senza accorgermene. Bravi gli attori. Belle le musiche, la coreografia e i costumi.

Che bella serata…

Mi ha dato una carica e un’energia che non sentivo da tempo, da troppo tempo. Mi ha fatto ritrovare una parte di me che fa fatica a venire fuori da quando ci sono i bambini, ma che mi manca terribilmente. Quella parte che non ha regole, che segue i miei ritmi, le mie pulsioni.
Raf lo chiamava il battito animale.
Reprimerlo è il sacrificio più grande che sto facendo per i miei figli.
Ma stasera sono contenta di averlo rispolverato: ne avevo bisogno; ne avevamo bisogno come coppia perchè stasera abbiamo ricucito uno strappo che si era formato nella nostra relazione.

E per evitare di sotterrarlo di nuovo abbiamo deciso di ripetere l’esperienza e di andare a vedere anche il prossimo spettacolo di questa compagnia teatrale “Le allegre comari di Windsor”.

In fondo ci vuol poco a farmi un regalo azzeccato!

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