Domenica scorsa nonna Tuttofare è partita. E’ andata a fare le cure termali e resta via 15 giorni. Giovedì scorso il Malandrino ha avuto una forte reazione allergica: niente parchi per un po’, niente scuola materna, aerosol 3 volte al giorno, antistaminico, collirio al cortisone. Non mi si prospetta ad un bel periodo: da sola, con 2 figli a casa, di cui uno da curare, senza poter uscire.
Quest’anno le vacanze della nonna non le ho prese molto bene. Non sono abituata a stare con tutti e due tutto il giorno. L’aiuto di mia madre è sempre presente, insistente, anche quando provo a spiegarle che forse è meglio se me la cavo un po’ da sola. Ora che è fine anno (io vado ancora ad anni scolastici), che sono più stanca, che è tanto che non vado in vacanza, che la Patacca è più impegnativa, che Mixer fa sempre tardi al lavoro, ora che veramente lo vorrei il suo aiuto, lei non c’è. E in questa situazione mi sento un po’ bambina, mi sento sola, incapace di reagire, di prendere in mano la situazione. E’ tutto l’anno che le chiedo di aiutarmi ad essere più indipendente… lei non ci sente… è sempre lì ad offrirsi… anche troppo… Ora che lo sta facendo… ho paura… paura di non farcela… paura di non essere in grado…
Mi sentivo in questo modo anche prima di partorire la Patacca. Avendo fatto l’epidurale col Malandrino, avevo paura di non riuscire a partorire in modo naturale, di non riuscire a sopportare il dolore. Potrà sembrare una cosa da pazzi, ma per me era importante riuscire a passarci attraverso quel dolore… riuscire a compiere il percorso della nascita fino in fondo… Ho avuto una profonda crisi un paio di mesi prima del parto. Poi ho trovato la forza e ce l’ho fatta. E sono orgogliosa, felice di aver vissuto appieno e positivamente un momento così unico come la nascita di un figlio.
Oggi però quella stessa paura (di non essere in grado) mi pervade ancora una volta. Oggi non riesco a trovare la forza dentro di me. Oggi non riesco a reagire.
Oggi…
Domani è un altro giorno. (Rossella Ohara)